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Certo, il ritenere come gran parte dell’opinione corrente che l’Arte, e quanto ad essa collegato, non serva in realtà a nulla, e che l’interessarsi dell’arte faccia parte di quelle attività superflue che hanno a che fare con il gusto ed il piacere personali, non aiuta a comprendere le affermazioni sostenute qui di seguito, inducendoci piuttosto a classificarle come semplici astruserie.
Ma se invece ci si pone nella condizione di considerare come l’Arte abbia da sempre avuto una funzione precisa ed importante nell’accompagnare gli uomini nel corso della loro storia e della loro evoluzione, agendo, nelle sue varie forme, sulle loro anime in formazione, allora non si può fare a meno di porci delle domande sul come e sul perché determinati eventi artistici e culturali vengano oggi promossi ed “interpretati”.
Da qualche settimana, nelle stazioni della metropolitana milanese, campeggiano cartelloni che pubblicizzano un’imminente mostra dedicata a Raffaello, che avrà luogo in città a partire dal prossimo ottobre.
Riguardo al comunicare i contenuti della mostra ed alle opere che verranno presentate, sui cartelloni, non si trova sostanzialmente nulla di utile. Viceversa, al centro di questi, viene rappresentato a tutta grandezza un particolare di una famosa tela di Raffaello Sanzio, dipinta nei primi decenni del 1500, denominata la “Madonna Sistina”.
Detto così, sembrerebbe non esserci nulla di strano, al di fuori dell’assenza di informazioni, nel presentare il lavoro di un artista utilizzando il dettaglio di una sua opera, se non fosse che, in questo caso, il dettaglio rappresentato con così grande evidenza corrisponda al ritratto di Lucifero (1).
Ora è chiaro che la gente “comune” non può che conoscere poco o nulla dell’opera di Raffaello, e fra quelli che ne sanno qualcosa non sono molti ad aver visto il quadro della Madonna Sistina e ad essersi preoccupati di interpretarne il significato.
Purtuttavia questo quadro, come tutte le grandi opere del passato, qualche cosa “trasmette”, e date le elevatissime qualità di artista di cui disponeva Raffaello, trasmette qualcosa di molto importante, che era ed è destinato a determinare particolari effetti “positivi” sull’interiorità di chi lo osserva.
L’immagine di Maria, il suo volto meraviglioso, il suo incedere delicato e maestoso ad un tempo, proveniente dalla dimensione celeste ed accolta in terra dai Santi, ci parla dell’incarnarsi di quell’Essere Divino-Femminile che ha reso possibile la discesa di Cristo in terra. Ci parla dell’affermarsi della Coscienza in noi che permette la crescita del nostro Spirito (rappresentato dal Bambino che tiene in braccio). E ci descrive anche come questo processo innescato dalle Potenze Divine coinvolge e rende spettatrici le due principali spiritualità ostacolatrici che si occupano delle vicende umane, i due angeli dalle ali scure che si trovano ai piedi di Maria e che rappresentano rispettivamente Lucifero e Satana.
È altrettanto chiaro che il senso complessivo del messaggio e l’effetto che Raffaello aveva inteso trasmettere alle anime di chi osservava il quadro dipendeva dall’intera composizione, in cui la presenza delle entità negative rispondeva al riconoscimento del loro ruolo all’interno dell’intero Progetto Divino orientato alla crescita delle coscienze umane ed alla nascita dell’uomo-Spirito, l’essere dell’Amore rappresentato dal Cristo.
Ed il ruolo di Lucifero e di Satana, che rappresentano le due grandi forze di “deviazione” rispetto al cammino divino della crescita umana, può esser riconosciuto come positivo soltanto se “visto” all’interno dell’intero Progetto Divino, che costituisce in sostanza l’oggetto della rappresentazione, in cui essi fungono da “sollecitatori” delle forze di crescita.
I due “angioletti” dalle ali scure sono infatti in posizione subalterna rispetto a Maria, che tiene in braccio il Cristo appena nato, e manifestano con l’espressione del viso il “disagio” di vedersi costretti a servirLa al di là delle loro reali intenzioni.
Lucifero, portatore di una forma di spiritualità che “allontana” dalla realtà terrena, e che vuole distogliere gli esseri umani dal loro comune cammino di crescita offrendo seduttive suggestioni di alternativi mondi immaginari, ha un aria pensosa, e sembra studiare il modo per sottrarsi al compito “positivo” che gli è stato assegnato.
Satana, essendo il “Principe della materia” e vero ispiratore della cultura materialistica in cui ci troviamo immersi, non può che essere decisamente contrariato, ed esprime con una smorfia la propria ostilità all’avvento dello Spirito in terra.
Detto questo, e considerato il fatto che qualsiasi forma di espressione artistica ha comunque un effetto sull’interiorità di chi ne fruisce anche se si tratta di un processo inconsapevole, c’è davvero da chiedersi qual’era l’intenzione di chi ha voluto diffondere l’immagine del solo angioletto “di sinistra” per pubblicizzare l’evento su Raffaello.
Da un punto di vista spirituale si può riconoscere un’intenzione chiara che sta alle spalle di questo atto. Un’intenzione consapevole, propria di chi sa quello che sta facendo, diretta a far “risuonare” nelle anime delle persone la loro parte “luciferica”, che è già presente, con l’obbiettivo di amplificarne gli effetti.
Quanto di luciferico era stato impresso da Raffaello nel suo quadro ha infatti in questo modo la possibilità di esprimersi al di fuori del “controllo” esercitato dal resto della composizione, fuori cioè dal controllo delle Divinità Superiori che ne contenevano, in un certo senso, le potenzialità negative.
E allora guardando questa immagine, uscendo alla mattina dalla metropolitana per recarci al lavoro, ecco che possiamo sentire sorgere in noi una nuova spinta verso l’individualismo e l’egoismo, il desiderio di dedicarci a qualcosa che soddisfi noi soli, separandoci dal mondo e dai problemi altrui, addentrandoci magari in percorsi di spiritualità “alternativa” dimenticando che cosa sia l’Amore vero, nell’illusorio tentativo di “lustrare” la nostra propria anima.
Questi sono gli effetti di operazioni di questo tipo. Operazioni chiaramente “volute” da qualcuno e che del resto non ci possono stupire, vista la condizione degradata in cui si trovano l’Arte e la cultura artistica contemporanee.
Una condizione desolante resa possibile da una quasi totale mancanza di consapevolezza su questi temi, che finisce per lasciare campo libero al tentativo di un definitivo affossamento dell’Arte quale strumento di crescita per l’umanità.
Ma questi tentativi, se interpretati secondo il loro significato più profondo, diventano anche un campanello d’allarme che inizia a risuonare in noi di fronte a tutti gli oltraggi che vengono oggi compiuti, soprattutto nel campo della cultura e dell’espressione artistica. Oltraggi diretti a ferire la nostra natura più interiore e ad irretire la crescita della parte divina e superiore che è già presente in noi.
Ma noi alla fine non ci lasceremo ingannare. E lo potremo fare anche rivolgendoci ai grandi maestri del passato, ma con la giusta consapevolezza, per metterci in grado di riscoprire il significato antico e sempre nuovo delle loro opere, che serviranno da esempio a quelle che verranno a testimonianza della nascita di un’umanità rinnovata, capace di tornare a fare dell’Arte, così come è sempre stato, una fedele compagna.
NOTE:
1) Nella visione spirituale Lucifero e Satana (conosciuto anche come Arimane), contrariamente a quanto comunemente considerato, sono due entità spirituali distinte, con caratteri e ruoli differenti ed in un certo senso “opposti”. Entrambi operano nel mondo secondo modalità differenti ma sostenuti dall’obbiettivo comune di ostacolare il Progetto Divino e la crescita dell’umanità ad immagine e somiglianza della Coscienza Universale Creatrice.
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