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L’altro giorno mi sono fermato un momento a guardare degli arbusti al margine dei campi.

Nelle scuole spirituali viene insegnato da sempre che osservare la natura e` molto importante e che può essere di aiuto nelle difficoltà poiché “ricarica” lo spirito.

C’e` pero` modo e modo di farlo.

All’inizio vedevo i rami spogli ed avevo l’impressione che la pianta avesse sospeso la propria attività a causa del sopravvenire dell’inverno.

Pensavo allora al decadimento autunnale ed all’andamento ciclico della vita vegetale. Un ciclo rigoroso e schematico, una legge immutabile applicata alla lettera.

Poi pero` qualcosa mi ha spinto a guardar meglio.

Ma possibile che le cose stiano proprio cosi’ ? ho iniziato a chiedermi. Anche per me e` inverno, pensavo, ma non per questo divento una mummia e resto immobile fino a primavera. Anzi, se mi va posso lo stesso sorridere  ed anche grattarmi la testa..

Ho provato ad avvicinarmi e … sorpresa! Ho cominciato a vedere dei piccolissimi germogli, nascosti nelle pieghe dei rami, che si preparavano a spuntare. Ce n’erano tantissimi, e ne trovavo sempre di più.

Allora ho sentito la voce dell’arbusto che, soddisfatto per l’attenzione che gli avevo dedicato mi ha accolto con cordialità`. “Ti sei accorto che sono vivo? ” mi ha detto allegramente, “La prossima volta salutami prima di metterti a curiosare tra i miei rami!”

E alla fine, prima di accomiatarsi, mi ha ricordato questa cosa:

“La stessa cosa si può fare in diversi modi ed il risultato che si ottiene non sara` lo stesso. Quello che e`  importante e` il come tu fai quella cosa, l’attenzione che ci metti facendola, l’impegno e la voglia di farla bene, che sono più importanti del risultato stesso.

L’osservazione e` uno strumento di conoscenza. Ma per conoscere veramente una cosa bisogna osservarla con la dovuta attenzione, con una cura ed un impegno che provengono dal cuore più che dalla mente. Ecco perché conoscerai veramente soltanto cio` che ami”